VOLTA DELLA CAPPELLA SISTINA - UN VORTICE DI PATHOS, TEOLOGIA E ANATOMIA.

Nel 1508 Michelangelo venne chiamato dal celebre Papa Giulio II, il quale gli affidò una delle più grandi imprese pittoriche dell storia dell'arte: l'affrescatura dell'intera volta della Cappella Sistina.
All'arrivo di Michelangelo la Cappella era già fornita di affreschi, egli infatti trova i due registri mediani rappresentanti  affreschi con storie di Mosè e di Cristo, trova un finto tendaggio sullo zoccolo della parete e un affresco presente sul fondo della stanza che più tardi ospiterà il suo giudizio universale. Questi affreschi che abbiamo nominato non sono anonimi, bensì erano stati realizzati durante  il 1400, quando Botticelli, Perugino e altri artisti toscani, si trovavano anch'essi di fronte alla maestosità della Cappella Sistina. Però l'intervento più grande di michelangelo lo si può ammirare sul soffitto, ove prima era presente un cielo stellato quasi a ricordare la grande opera trecentesca realizzata da Giotto nella Cappella degli Scrovegni a Padova.

LA VOLTA DELLA CAPPELLA SISTINA
Parliamo di un grande spazio rettangolare dove Michelangelo finge la presenza di 5 grandi archi (dei quali noi vediamo il sott'arco di ognuno di essi) che realizza tramite tecnica a grisaglia, tecnica usata appunto per fingere la presenza di architetture tramite scale di grigi. La volta su cui interviene Michelangelo è UNGHIATA, e gli archi che egli realizza e le velette triangolari che dipinge, la fanno sembrare più curvata di quanto lo sia realmente. 
Nella fascia centrale possiamo ammirare 9 episodi della genesi, detto CICLO VETEROTESTAMENTARIO. Questi 9 episodi sono :
1) Dio separa la luce dalle tenebre;
2) Dio crea gli astri (luna, terra e sole);
3) Dio separa le terre dalle acque;
4) Creazione di Adamo;
5) Creazione di Eva;
6) Il peccato originale e la cacciata dal paradiso terrestre;
7) Il sacrificio di Noè;
8) Il diluvio universale;
9) L'ebbrezza di Noè.

Negli spazi adiacenti a tali scene vi sono figure di profeti e sibille, ovvero di coloro che profetizzarono la venuta di Cristo.
I 4 pennacchi angolari presentano episodi importanti del vecchio testamento, come ad esempio quello di Giuditta e Oloferne. Le vele e le lunette ospitano inoltre gli antenati di Cristo e quindi la sua stirpe. I  medaglioni, invece, contengono figure realizzate con una tecnica utile a simulare il bronzo, questi clipei sono a loro volta sorretti da ignudi e contengono episodi biblici.
Lo spazio è inoltre scandito da forme rettangolari che si alternano tra piccole e grandi, quelle minori contengono 4 ignudi, uno per ogni angolo, i quali sorreggono i medaglioni di cui abbiamo appena parlato. Michelangelo dipinge come se fosse scultore, le figure sono plastiche, massicce e scultoree, attributi dovuti anche alla sua maniera di dipingere i corpi molto mascolini. L'artista non conferisce mai la stessa posizione ai personaggi e ciò dona movimento alla composizione intera, vedi, per esempio, gli ignudi con sguardi attoniti, posture particolari e muscolature accentuate).
Tutta la composizione che abbiamo appena illustrato, fu pensata da Michelangelo proprio per completare il ciclo biblico già presente nella Cappella, questo suo intento culminerà, appunto, con la creazione del giudizio universale.
Analizziamo ora alcuni episodi salienti, dell'opera Michelangiolesca appena descritta.

LA CREAZIONE DEGLI ASTRI:
Qui i corpi sono scultorei, plastici, non statici, presentano posizioni estremamente complesse e che subiscono torsioni e avvitamenti di ogni tipo. I colori adottati sono quelli pastello, con finiture cangianti e perlescenti. 
In questa scena Dio, dipinto in maniera duplice quasi a ricordare lo stile di Masaccio ( vd. Il pagamento del Tributo), si accinge a creare quella che è la terra.
LA CREAZIONE DI ADAMO:
Adamo, ancora debole poiché appena creato, è adagiato sulla terra, come se ancora non avesse le forze. 
Dio gli sfiora le dita a simboleggiare che vi è continuità tra egli e l'uomo, che è a sua immagine e somiglianza, il gesto è però distaccato, Michelangelo, infatti, ci vuole far comprendere che comunque vi è una distanza incolmabile di imperfezione tra noi e Dio Padre. Con questo sfiorarsi di dita si allude anche al passaggio dell'anima al corpo di Adamo. 
Alle spalle di Dio vi è una schiera di angeli apteri, ovvero sprovvisti di ali, avvolti da un mantello rosso. Questo telo ricorda la forma di un cervello (il drappo verde rappresenta il nervo spinale) a simboleggiare che con la creazione di Adamo avviene anche il passaggio delle virtù intellettive e della conoscenza. 
LA CREAZIONE DI EVA:
Eva è rappresentata nell'atto di uscire dalla costola di Adamo, questa scena è di buon esempio per illustrare come Michelangelo rappresenti le donne, le quali assumono fattezze mascoline. 
Coinvolti in questo strano stile, sono solo i corpi, con masse muscolose, poiché i visi sono femminili e di una bellezza unica. 
IL PECCATO ORIGINALE E LA CACCIATA DAL PARADISO TERRESTRE:
In questa scena vi è ina forte aderenza al racconto biblico originario, solo il serpente è dipinto in chiave moderna, assume infatti le sembianze di una donna intenta a passare il frutto del peccato a Eva. 
Questa scena anche è duplice, scandita dalla presenza dell'albero che divide in due la scena, a sinistra il peccato e a destra la cacciata. In quest'ultimo Adamo ed Eva sembrano sfigurati ed imbruttiti per via del peccato commesso, il quale li ha privati del paradiso terrestre ove tutto è bello. 
L'EBBREZZA DI NOÈ:
Questa sezione di affresco ha subito, nella metà del 1500, alcuni ritocchi per via dell'affiorare dei segni dovuti all'umidità. 
Noè è qui rappresentato mentre giace a terra ubriaco; ricordiamo l'episodo in cui egli, dopo il diluvio, tocca terra e inizia a coltivare uva e a produrre vino, dopo essersi ubriacato viene trovato dai 3 figli, uno di questi, Cam, lo deride e Noè lo maledice. Cam e la sua stirpe daranno vita alle civiltà maledette e ai popoli infedeli.
LA SIBILLA LIBICA:
Nel corpo di questa sibilla vi è uno sforzo muscolare notevole, lo si può notare dall'anatomia ben dipinta da Michelangelo. Una sibilla era colei che profetizzava avvenimenti futuro attraverso la consultazione degli oracoli e di messaggi che venivano pronunciati attraverso le frasi sibilline. 
Questa sibilla in particolare si accinge a prendere un grande libro, sta compiendo una torsione notevole, molto accentuata e avvitata. Altri esempi sono la sibilla Delfica e il profeta Ezechiele.

Giovanni Paolo II dirà, riferendosi alla cappella sistina: " il santuario della teologia del corpo umano", questo ad indicare che la Cappella Sistina è l'esaltazione della creazione divina attraverso la celebrazione del corpo umano, che ne è il frutto più bello.

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