LA MORTE VINTA DALLA VITA - "morte e vita" di Gustav Klimt

La morte è sempre stato un tema affascinante per molti artisti. È stato spesso immaginato come una forza personificata, conosciuta anche con le sembianze di uno scheletro umano che causa la morte della vittima andandola a trovare con la sua fedele arma. Il tema della morte ha sempre spaventato il pubblico di ogni età, ma il dipinto che trattiamo oggi è frutto di un artista che non si è lasciato intimorire dal soggetto.

Possiamo notare la figura della Morte che, munita di falce, sta guardando la "vita" (il nucleo di persone a destra) con un ghigno malizioso e di brama di potere; I corpi nudi sono rannicchiati insieme in un unico blocco, il quale é circondato da una colorata abbondanza di fiori e ornamenti. Tale blocco è occupato da personaggi di età differenti, che sono l'espediente giusto per rappresentare la vita e il suo ciclo infinito. I colori sono rispettivamente il blu, il nero e il viola per la morte, la quale ha un manto ornato da simboli a croce; e i toni pastello e vivaci per il nucleo di persone.

Klimt ha voluto lasciare un messaggio chiave del dipinto: la morte può essere in grado di privare ogni individuo raffigurato della propria vitalità,ma la vita stessa, l'umanità nel suo complesso, sfuggirà sempre alla sua presa. 

In una composizione così audace, l'immagine rappresenta un'allegoria universale attraverso cui l'artista viennese esemplifica il ciclo della vita umana. Il cerchio della vita si ripete, nonostante il ritmico l'incedere della donna nera munita di falce.

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