ARTE RUPESTRE E MAGIA

Le prime forme artistiche risalgono all'ultimo periodo del Paleolitico, detto PALEOLITICO SUPERIORE (35.000 - 10.000 anni fa). Queste opere non furono realizzate con dei fini estetici o decorativi, il loro significato si racchiude nell'ambito magico-propiziatorio, attraverso riti e magie si credeva di poter intervenire  nella realtà fenomenica, modificando vantaggiosamente eventi e leggi naturali.
L'arte diventa quindi NECESSITA' dell'uomo preistorico, il quale non era in grado di spiegarsi gli eventi che lo circondavano. Tra queste espressioni artistiche sono di rilievo le sculture, seguite subito da pittura e graffiti rupestri.


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  • SCULTURA:                                                                                Le sculture possono essere in pietra, avorio, osso o steatite, e sarebbe meglio identificarle con il nome di STATUETTE VOTIVE. Queste rappresentano preferibilmente figure femminili, nelle quali alcuni attributi anatomici presentano una notevole accentuazione ( glutei, ventre, seni) ed altri, come viso e dettagli minuziosi, sono completamente assenti e nemmeno abbozzati. Queste veneri rappresentano la fertilità, ciò giustifica le deformità, prendiamo ad esempio la VENERE DI WILLENDORF. L'uomo paleolitico scolpendo tali statuette non cerca di essere fedele alla realtà, bensì deforma simbolicamente quest'ultima al fine di conseguire i risultati magici e propiziatori che si era prefissato. Nel caso delle veneri gli studiosi hanno ipotizzato che esse potessero essere impiegate per favorire la fertilità della donna e anche del terreno, favorendo così procreazione e disponibilità di cibo. 
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  • PITTURA E GRAFFITI RUPESTRI:                      Per propiziare la caccia invece, l'uomo preistorico esegue delle prime forme di pittura, all'interno o nelle vicinanze di caverne e pertugi rurali. Ci rimangono molte testimonianze in Spagna, Francia meridionale, nel Sahara algerino, nel Ciad, in Val Camonica, in Liguria, a Tivoli nel Lazio, in Puglia, Sicilia e nelle isole Egadi. Si tratta di rappresentazioni di animali, cacciatori, guerrieri, scene di caccia o di approvvigionamento, figure magiche o femminili, parti anatomiche stilizzate (sesso mani). Le tecniche di esecuzione sono due: il GRAFFITO e la PITTURA.  I colori sono quasi sempre di tonalità calda ( rossi, ocra, bruni, nero del carbone di legna e dell'ossido di manganese) e vengono inizialmente stesi con le mani e in seguito con l'ausilio di pennelli rudimentali e penne d'uccello. I soggetti rappresentati rimandano sempre a pratiche propiziatorie, per l'uomo primitivo, infatti, dipingere determinate scene significa prefigurare l'atto che deve ancora avvenire (buona caccia, uccisione di un animale, buon approvvigionamento). 



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