Le donne paladine dell'arte femminile - Advancing Women Artists Foundation

Advancing Women Artists Foundation (AWA), è un'organizzazione no-profit fondata dall'autrice e filantropo americana Dr. Jane Fortune, si impegna a identificare, restaurare e esporre opere d'arte di donne nei musei di Firenze. AWA sostiene progetti che includono il restauro, la conservazione o il mantenimento di opere d'arte da parte delle donne ed è dedicato al finanziamento di mostre collegate a ciascun progetto di restauro.

Come è riportato sul loro sito ufficiale
"Una miriade di dipinti e sculture di artisti donne innovatrici è stata trascurata per secoli [...], tesori artistici irresistibili continuano ad essere una parte silenziosa e sconosciuta del patrimonio creativo della città. Attraverso [...] l'esposizione di queste opere a Firenze e all'estero, sarà possibile mostrare questo patrimonio [...] e la sua importanza a Firenze, in Italia e nel mondo."

Ecco perché a mio avviso questa associazione merita di essere supportata e seguita con il giusto impegno, per via degli obbiettivi culturali che si pone e dei traguardi che raggiunge.


salve a tutti visitatori! il mio nome è Desirée ma tutti mi chiamano Desy, le mie passioni riguardano la moda, l'arte, l'archeologia, la lettura, la musica rock e tutto ciò che appartiene agli anni 60,70,80 e 90 ! Possiedo molte passioni e sono disponibile a collaborare con te che stai leggendo! le collaborazioni dovranno essere inerenti a tutto ciò che riguarda gli interessi sopraelencati, pubblicità e sponsorizzazioni, valutazioni, recensioni , prova di prodotti e servizi. Quindi benvenuto/a nel mio mondo, accomodati e sentiti pure a casa! Ah e per maggiori informazioni visita il mio profilo completo se ti va!

Commenti

Posta un commento

I PIU' LETTI DEL MESE

VOLTA DELLA CAPPELLA SISTINA - UN VORTICE DI PATHOS, TEOLOGIA E ANATOMIA.

Immagine
Nel 1508 Michelangelo venne chiamato dal celebre Papa Giulio II, il quale gli affidò una delle più grandi imprese pittoriche dell storia dell'arte: l'affrescatura dell'intera volta della Cappella Sistina. All'arrivo di Michelangelo la Cappella era già fornita di affreschi, egli infatti trova i due registri mediani rappresentanti  affreschi con storie di Mosè e di Cristo, trova un finto tendaggio sullo zoccolo della parete e un affresco presente sul fondo della stanza che più tardi ospiterà il suo giudizio universale. Questi affreschi che abbiamo nominato non sono anonimi, bensì erano stati realizzati durante  il 1400, quando Botticelli, Perugino e altri artisti toscani, si trovavano anch'essi di fronte alla maestosità della Cappella Sistina. Però l'intervento più grande di michelangelo lo si può ammirare sul soffitto, ove prima era presente un cielo stellato quasi a ricordare la grande opera trecentesca realizzata da Giotto nella Cappella degli Scrovegni a Pa
scopri di più...»

RITRATTO DEI CONIUGI ARNOLFINI - L’intricato capolavoro simbolico di Jan van Eyck

Immagine
Il Ritratto dei coniugi Arnolfini è un dipinto a olio del 1434 realizzato su tavola dal pittore fiammingo Jan van Eyck. E' un doppio ritratto a figura intera, che si ritiene raffiguri il mercante italiano Giovanni di Nicolao Arnolfini e sua moglie, presumibilmente ritratti nella loro casa di Bruges, nelle Fiandre. E' considerato uno dei più originali e complessi dipinti dell'arte occidentale, per via della sua bellezza, della sua iconografia complessa, per la geometria della prospettiva ortogonale e per l'espansione dello spazio pittorico ottenuto tramite l'inserimento, nel dipinto, di uno specchio. Si ritiene che la coppia sia già sposata, per via del copricapo indossato dalla donna. Una donna non sposata avrebbe portato i capelli sciolti. Il posizionamento delle due figure richiama le vedute tipiche del Quindicesimo secolo sul matrimonio e sul ruolo dei sessi comuni nel Quindicesimo secolo – la donna sta vicino al letto e verso l'interno della stanza, a simbo
scopri di più...»

"Il problema con cui tutti noi conviviamo" - Norman Rockwell e la reale illustrazione dei fatti.

Immagine
Un'immagine iconica del movimento per i diritti civili negli Stati Uniti, raffigura Ruby Bridges, una ragazza afroamericana di sei anni, mentre si recava in una scuola pubblica completamente "bianca" a New Orleans, il 14 novembre 1960 durante il processo di desegregazione razziale. A causa di minacce e violenze contro di lei, è scortata da quattro vice marescialli statunitensi; sul muro dietro di lei vi è la scritta razziale "negro" e le lettere "KKK" (ku Klux Klan); è anche visibile un pomodoro, ormai fracassato, sul muro. La folla bianca non è visibile, dal momento che lo spettatore guarda la scena dal loro punto di vista. Il dipinto è stato originariamente pubblicato come un paginone centrale nel numero di Look del 14 gennaio 1964.
scopri di più...»